Dei è una serie di fotografie stampate su cellulosa plastificata che l’artista ha realizzato decostruendo e riportando alla luce l’immagine più essenziale e veritiera del soggetto, proprio come un archeologo riporta alla luce i reperti che la storia e il tempo ci tramandano fino ai giorni di oggi.
Reperti che il tempo con il suo trascorrere ha modificato, cancellandole le tracce più superficiali.
Se il mezzo fotografico, per sua natura, è in grado di creare quel cortocircuito tra passato, presente e futuro, intrappolando un istante che fissandosi su cellulosa diventa eterno;
rielaborando l’immagine digitalmente l’artista, toglie i colori e a poco a poco i dettagli forvianti che l’immagine racchiude, estrapolando le opere da questo lapsus temporale e caricandole del valore di reperto archeologico:
non è più il dettaglio famigliare, l’io del soggetto fotografato, ma il suo ideale, il suo archetipo a rimanere impresso, come un ricordo da tempo dimenticato.
Proprio come il reperto storico torna alla luce dopo secoli, privato dei suoi costrutti più superficiali, anche le immagini che l’artista ci restituisce sono “ripulite” dall’effimero.
Con il riferimento ai lapsus e agli atti mancati Bachelard Gaston diceva: la conoscenza è una luce che proietta sempre ombre da qualche parte.
Con questo pensiero si delinea una conoscenza della realtà attraverso l’errore, le ombre e gli ostacoli, all’apprendimento attraverso il fallimento ed è in seno a questo pensiero che ritroviamo scene appartenenti alla vita quotidiana dell’uomo rappresentate dall’artista, non come ci appaiono nella realtà o negli album fotografici di famiglia o dei vari social, ma private di tutti quei costrutti sociali, delle frivolezze e della vanità del “qui ora e subito”.
La vacuità della vita effimera lascia spazio alla traccia di un tempo ridotto all’osso e alla mera verità che l’essere umano può rappresentare.
Siamo di passaggio in un mondo e in un tempo che continueranno anche dopo di noi e tutto quello che ci affanna e ci preoccupa in questo “ora” in un battito di ciglia non avrà più importanza per la storia.
Per usare le parole dell’artista:
“Gli Dei guardano gli uomini scodinzolare”.
Eva